ESCURSIONI

IL TREKKING DELLE ALPI LIGURI E MARITTIME

Chionea - Pizzo di Ormea
Località di Partenza:

Chionea (Chiesa)

Longitudine: 07°53.537' E

Latitudine: 44°09.152' N

Quota:1113 m

Località di Arrivo:

Pizzo di Ormea

Longitudine: 07°49.776' E

Latitudine: 44°09.954' N

Quota:2476 m

Caratteristiche:

Durata: 05h:01m

Difficoltà: Difficile

Dislivello: 1364 m - Lunghezza 7.15 Km

 

Descrizione

Il Pizzo e' geograficamente posto ad ovest della città di Ormea e si colloca nel punto di unione di due dorsali montuose che ne costituiscono anche le principali vie di accesso.

Questa vetta infatti e' raggiungibile sia passando da Aimoni/Chioraira (dorsale di sinistra), sia passando da Chionea (dorsale di destra).

Il suo profilo e' facilmente riconoscibile per la forma particolarmente appuntita (pizzo appunto) e per un vistoso pannello ripetitore collocato un centinaio di metri prima dello strappo finale.

 

La nostra escursione incomincia in prossimità della chiesa di Chionea. Ci incamminiamo quindi su asfalto in direzione nord-ovest superando l'abitato.

Dopo aver percorso 500 metri troviamo le indicazioni per il rifugio Valcaira ed il Pizzo: le seguiamo svoltando a destra su una larga carrozzabile (bivio 1).

Duecentocinquanta metri dopo, arriviamo ad una sorta di incrocio (è visibile una Madonnina) ed abbandonando la carrozzabile seguiamo il sentiero in terra battuta che prosegue a sinistra in direzione est puntando direttamente il Pizzo. Per tutta l'escursione non cambieremo più direzione: in pratica il sentiero sebbene lungo e abbastanza faticoso punta direttamente alla cima.

Percorrendo il sentiero, a 2.5 Km dalla partenza raggiungiamo la località prati di Mazza, una grossa area prativa utilizzata come area di pascolo dai margari. Al centro dell'area, ben visibile, un grosso abbeveratoio.

Per proseguire la nostra escursione si presentano due differenti possibilità: seguire la carrareccia che dai prati di Mazza prosegue a mezza montagna in direzione del rifugio

oppure seguire il percorso originale, e proseguire sulla cresta della dorsale fino a raggiungere la vetta. Ovviamente scegliamo la seconda possibilità.

Il sentiero resta sempre erboso e senza particolari difficoltà, ma l'elevata pendenza comincia a farsi sentire sulle gambe. La vetta non è sempre visibile e talvolta la conformazione del terreno la nasconde dandoci l'impressione (errata) di essere abbastanza vicini. Passo dopo passo arriviamo in prossimità del rifugio Valcaira ma decidiamo di non raggiungerlo e di puntare direttamente al Pizzo, anche perché come spessissimo succede su questa montagna il tempo cambia velocemente.

Superiamo una pedana metallica destinata all'atterraggio di un elicottero e proseguiamo per circa un km e mezzo raggiungendo il vicino pannello ripetitore (6.2 Km dalla partenza).

Manca veramente pochissimo alla meta, ma la stanchezza ci impone di fermarci a riposare per qualche minuto. Visto da questa posizione il Pizzo è uno spettacolo di straordinaria bellezza, che assume ancora più valore se conquistato con la sola forza delle gambe.

Ripartiamo quindi per compiere gli ultimi quattrocento metri, che però presentano non poche difficoltà. Purtroppo le nuvole calano definitivamente sul Pizzo riducendo la visibilità a poche decine di metri.

Dopo una prima parte di salita molto ripida su erba arriviamo alla roccia e ad una targa commemorativa poco rassicurante. Cerchiamo di trovare la via per proseguire la salita, ma a prima vista sembra non esisterne nessuna. Fortunatamente durante la nostra ricerca sopraggiunge un altro escursionista (in realtà compare in mezzo alle nuvole) il quale, essendo pratico della zona ci mostra il passaggio per salire.

Il passaggio, a mio personale giudizio è molto pericoloso in quanto si tratta di un passaggio esposto. Francamente mi sarei sentito molto più sicuro se questo tratto fosse stato attrezzato con corde di sicurezza.

Superato il punto critico si prosegue protetti da alcune rocce fino a raggiungere prima una piccola Madonnina bianca e subito dopo il punto più alto del Pizzo. Sulla cima troviamo una semplice croce fatta con tubi metallici ed un più interessante disco metallico (vedi foto) che riporta posizioni e distanze delle principali vette e città.

Dopo le foto di rito ed alcuni minuti di meritato riposo decidiamo di ritornare indietro. Lungo il ritorno salutiamo il collega escursionista che prende una strada diversa dalla nostra (sparendo nuovamente nella nebbia) e ci dirigiamo al rifugio Valcaira. Di qui decidiamo di tagliare a mezza montagna e raggiungere la carrareccia vista durante la salita: la visibilità non è ottimale, ma il GPS si dimostra decisamente utile e rassicurante.

Arrivati ai prati di Mazza ritroviamo il sentiero di andata e soddisfatti raggiungiamo prima Chionea, poi la macchina ed infine casa.

Nota: Lungo il percorso non sono presenti fontane per fare rifornimento di acqua.

 

Come arrivare

Da Ormea,raggiungere Piazza Romita, superare il monumento e proseguire fino alla fine della piazza. Svoltare poi a sinistra attraversando il ponte, superare la bella fontana e proseguire per Via Santa Lucia fino a raggiungere dopo alcuni tornanti il centro abitato di Chionea e la chiesa (16.9 Km da Garessio).